WorkShop UGIdotNET Architecture & Management

di Riccardo Golia, in Eventi,

Anch'io voglio dire la mia sull'evento che si è tenuto ieri a Segrate (MI) presso la sede Microsoft Italia, ovvero il workshop su architetture e progettazione organizzato dai cugini di UGIdotNET. Al di là del piacere che ho provato nel rivedere un po' di "persone del giro", posso dire che è stato un evento veramente eccezionale e sono molto contento di essere stato presente. Alla sessione di Refactoring ho pure preso parte attivamente, visto che ho imprestato a LUKA il mio portatile per la presentazione delle slide e degli esempi di codice (gli ho pure configurato la macchina in quattro e quattr'otto e tutto è andato per il meglio).

Ieri sera tornando a casa in macchina insieme a Luca ci siamo soffermati su alcune riflessioni circa il valore che eventi di questo tipo possono assumere.

Spesso (ed, in particolar modo, agli eventi di natura commerciale) si assistono a presentazioni in cui il punto centrale della discussione è la facilità che uno sviluppatore ha nell'usare gli strumenti proposti per realizzare applicazioni (tanto che l'applicazione si costruisce "a colpi di mouse") e la grande produttività che questo approccio comporta. Mi viene in mente quello che è stato mostrato in occasione della MTC su VS.NET 2005... Clicca di qua e clicca di là, ecco fatto, una bella griglia di dati pronta! Credo che si tratti di presentazioni un po' fuorvianti, a mio avviso, ma comprendo anche le necessità commerciali che si celano dietro ad un approccio di questo tipo. Quello però che mi chiedo è che cosa recepisca in quelle occasioni la gente che assiste (tra cui capi progetto, commerciali e manager, ovvero gente solitamente non propriamente tecnica). Che per fare un programma flessibile, robusto e di qualità basta avere un bel mouse funzionante, tanto ci pensa lo strumento? Mah!

In ogni caso, sono gli eventi come quello di ieri che fanno la differenza e che favoricono la crescita della comunità. Una crescita che si basa sullo scambio delle idee, sulla condivisione delle conoscenze, sull'incontro tra le persone, e che favorisce il propagarsi di una "cultura dello sviluppo" secondo certi canoni di qualità, professionalità e serietà. Il rammarico sta però nella constatazione che anche ieri erano pochi i non sviluppatori (mi riferisco ai capi progetto o ai manager)...

Certo, non è da tutti parlare e capire tematiche quali refactoring, unit testing, pattern e UML. I numeri di ieri, seppur decisamente buoni (200 persone circa a mio avviso), dicono che c'è ancora molto lavoro da fare. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare e quello di ieri è stato uno splendido inizio.

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