Silverlight, 3 schermi ed il cloud

di Daniele Bochicchio, in Sviluppo web,

Ogniqualvolta mi trovo a discutere, ad esempio durante un corso su Silverlight by 5DLabs.it, di Silverlight, andiamo a finire su un punto: è l'ariete che Microsoft utilizza per la sua strategia 3 screens and a cloud. Ed occorre inquadrarlo in un discorso ben più ampio di "facciamo 2 effetti per le pagine HTML".

I tre schermi a cui mi riferisco sono quelli della TV (XBox), del PC e del telefono (con l'imminente Windows Phone 7, ma non solo). A parte XBox, per cui si vocifera di Silverlight da un bel po', ma che all'atto pratico non ha prodotto ancora nessuna evidence, dall'altro lato ci siamo. Con il recente rilasciato di Silverlight per Symbian (ok, solo nella versione 2.0) la strategia di andare oltre le proprie piattaforme è segnata. Ricordo che, attualmente, i terminali con Symbian sono stimati in circa 390 milioni, contro i 60 di iPhone ed i 75 di Windows Mobile.

E' senza dubbio molto interessante vedere quale piega prenderà il futuro, dato che ormai Silverlight viaggia verso il 70% di installato dei PC (anche grazie a Windows Update, ovviamente) e sarà (ed è) molto importante in chiave Windows Phone 7. Se avete mai provato XAML, il binding che offre, il suo property system e tutto il resto, capirete presto che non c'è storia, per applicazioni (e non per cose più semplici) rispetto ad HTML5+Javascript. E' una semplice questione di strumenti, che attualmente per la seconda accoppiata semplicemente non esistono. Tanto per prendere un esempio dall'altra parte: fintanto che le app si potevano fare solo con markup+Javascript, di fatto non c'è stato il boom di quando le app si sono potute fare con strumenti un po' più avanzati.

Tutto ciò premesso, credo che Silverlight per il mercato enterprise, quello che è dovuto passare dalle applicazioni gestionali fatte in Clipper a VB e da queste ad ASP.NET/il web, sia ancora più appetibile. Le LOB, insomma, fatte in Silverlight hanno il loro perchè: sembrano applicazioni desktop, possono fare quello che fanno le applicazioni di questo tipo, ma stanno dentro il browser, le si aggiorna dal server e si possono controllare facilmente. E' un inganno, chiaro, ma di quelli fatti con stile.

La rotta è tracciata: il cloud, in questa ottica, non deve per forza essere inteso come Windows Azure, quanto con l'esigenza di tenere in sync, sempre, le proprie informazioni, in un posto centralizzato, che è disponibile via Internet.

Tre schermi, uno storage. Tre modi di fruire le informazioni, mostrate in modo diverso: ci attendono anni interessanti, da questo punto di vista. E noi siamo già in prima linea :)

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