In fondo essere agili non è poi così difficile

di Stefano Mostarda, in Tech-Ed,

Questa è stata la volta del panel. Speaker di rispetto e argomento più che mai attuale soprattutto nella realtà italiana dove gli investimenti scarseggiano: Sviluppo Agile. Mi piace molto l'approccio che questa tecnica usa. Molto spesso mi è capitato di sviluppare progetti dove si doveva installare entro una certa data il 90% delle feature, e calcolare un merge dei vari sottosistemi solo una settimana prima con risultati catastrofici. La metodologie agili aiutano ad arginare proprio questo ed altri problemi rafforzando la comunicazione tra i vari gruppi, e cercando di rendere consistentente il proprio modello di sviluppo, adottando un sistema di documentazione, comunicazione, scrittura di codice ecc ecc, che sia utilizzato omogeneamente all'interno della propria azienda. Non è detto che ci si debba attenere al 100% a quanto scritto sui libri Agili, si possono anche attuare delle varianti e ottenere comunque l'importante certificazione ISO, basta essere Cconsistenti.

Parlando di gruppi geograficamente distribuiti, è stato segnalato come tool come Skype, Messenger, ICQ o altri, possano aiutare a mantenere la comunicazione anche a distanza, che è un punto chiave in questi casi.

Un altro punto che si è toccato è la documentazone. Non importa chi, entro certi limiti non importa quando, ma un progetto non è considerabile finito finchè l'intera documentazione non è stata prodotta. Un suggerimento molto valido è stato quello di suddivisione della documentazione tra i vari strati del team. Un architetto può scrivere la documentazione sul progetto, ma non quella relativa alle API, quella spetta allo sviluppatore e così via.

Pausa gadget e poi seconda KeyNote.

Stay tuned...

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