Nascondere la sicurezza dietro un GUID

di Daniele Bochicchio, in Sviluppo web,

Sento spesso discutere di sicurezza, adducendo come esempio la visualizzazione da parte di un utente di un documento che non gli è concesso, semplicemente variando il valore di un campo ID che è passato attraverso la querystring.

Spesso la soluzione a questo problema è l'utilizzo di un campo GUID, che in genere è più difficile da modificare. Di sicuro più che una soluzione è solo una pezza aggiunta alle funzionalità dell'applicazione.

Molto più senso ha, invece, fare in modo che per ogni singolo accesso ad una risorsa, dove sia necessario, venga controllato nella stored procedure (o nella logica dell'applicazione) che l'utente abbia i giusti permessi per visualizzare quell'informazione.

Troppo spesso, infatti, viene dato per scontato che l'utente sia un amico, mentre in realtà la storia ci insegna che ogni singola richiesta che proviene dall'esterno deve essere vagliata con estrema precisione.

Non sarebbe carino, tanto per fare un esempio, che un utente semplicemente modificando l'ID nella querystring fosse in grado, come per magia, di vedere un documento sanitario (o qualunque altra cosa di riservato) di un'altra persona.

Quasi sempre la sicurezza, almeno a livello applicativo, parte davvero da piccole e semplici accortezze.

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