AJAX non sempre lava più a fondo... (3): il ritorno del re

di Daniele Bochicchio, in Sviluppo web,

Questo è davvero l'ultimo post sull'argomento, ma a distanza di una settimana vale la pena che io tiri un po' di conclusioni.

Ne hanno parlato anche Andrea (con cui, più o meno, affrontiamo il discorso un giorno sì e l'altro pure :D), il Dino nazionale, Mighell e probabilmente altri a cui non riesco a stare dietro. Insomma, argomento gettonato, post linkato e letto, mission accomplished. La missione era riflettere su AJAX. Insieme. Che è poi il bello di un ecosistema come quello dei blog.

Visto che anche via e-mail mi è stato chiesto, vale la pena fare una precisazione. Il mio non è uno sfogo. E' un'analisi di quello che AJAX fa, fatta con il mio modo di scrivere. Mai farsi distrarre dallo stile di chi si legge: io mi sarei dato volentieri alla narrativa :D

A parte questa nota di interesse nazional-popolare, è ovvio che AJAX ha campi di applicazione e scenari in cui ha senso, eccome se ce l'ha. Dropdownlist collegate tra di loro, piuttosto che autocomplete à la Google Suggest o feedback istantenei su un'operazione o qualsiasi altra cosa vi venga in mente che non esasperi l'uso del mezzo.

Il problema, e poi giuro di smetterla anche perchè l'argomento mi sta annoiando :), è che le applicazioni web sono più sexy di smart client o altre diavolerie del genere perchè, semplicemente, girano ovunque, anche se teoricamente. Cercare di "arricchire" un mezzo pensato per altre funzionalità alla fine lo impoverisce. Il 90% delle pagine web attualmente in giro sono scritte in maniera discutibile, fanno uso di tecniche opinabili, non sono accessibili a persone con disabilità e sono difficili da utilizzare perfino per chi non ne ha.

Sulla stessa barca, per capirci, io ci metto Flash. In alcuni scenari è semplicemente fantastico, in altri se ne fa un abuso spaventoso. E come non mi piace avere siti completamente in Flash, così non mi piacerebbe averli tutti AJAXizzati.

Semplice, lineare concetto. La prossima volta cercherò di essere meno "lungo" su un argomento, optando per una prosa più compassata, così da far capire subito cosa ne penso. In fin dei conti, fare retorica può essere un esercizio interessante per chi scrive, ma difficilmente lo è per chi legge ;)

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