Chiudo un occhio... ma due no! Come vecchi amici si divertono ancora dopo anni...

di Andrea Zani, in Imho,

Gabriele, un amico di vecchia data che lavora in Germania ed è in Italia solo in questo periodo di feste, è venuto a trovarmi l'altro giorno. Mi chiede se ci troviamo una sera con amici e ieri sera ecco che il tutto è realizzato. Ci troviamo con amici in un ristorante pizzeria a ridere e a parlare delle solite cose: calcio, politica, ragazze, lavoro, come migliorare il mondo... insomma, i soliti discorsi come tanti.

Più di due ore rimaniamo lì coinvolgendo anche una cameriera fin quando decidiamo di andarcene in altri locali. Chiediamo il conto. La cameriera, stanca delle nostre insistenze, è felice di liberarsi di noi e ce lo porta velocemente con un sorriso compiaciuto e una volta consegnato, aggiunge qualche mezza parola su un errore di battitura ma che è tutto ok. Non facciamo commenti e dicidiamo di pagare alla romana come al solito. Mio fratello, presente anche lui alla cena, si avvede di una stranezza dello scontrino e mi dice di guardarlo con attenzione. Non sono un esperto di economia, ma non sono così co***one da non riconoscere uno scontrino stornato: una scritta per tutto il foglietto con la parola "Correzione" e altri segni vicino al totale per mimetizzare il meno dinanzi al totale. Faccio notare la cosa all'amico che in Germania mangia pane e commercio tutti i giorni e la sua reazione è una risata.

No, non sono ancora una bestia fino a quel punto e sono capace di chiudere un occhio su certe sviste finanziarie. Ma la cosa in quel ristorante era diversa. Tra tutti noi amici era nata il sospetto di essere stati presi per il c**o. Il tono, le parole mandate a dire e usate dalla cameriera, quello scontrino... no, io e l'amico Gabriele decidiamo di non sostare questa volta alla furbizia e d'accordo con gli altri decidiamo di combattere la furbizia con un'altra.

Presentati alla cassa richiediamo la fattura, tiriamo tutti fuori carte di credito o bamcomat (Gabriele il solito esagerato ne tira fuori cinque o sei di varie nazionalità) e facciamo passare il tutto come una cena di lavoro da fatturare. L'imbarazzo del responsabile era di un evidente ridicolo. Inizia a battere la fattura, e alla richiesta se poteva scrivere solo il totale gli viene detto che serve una dettagliata per l'azienda. Altra imbarazzo da parte sua e consegna al fattura fingendo che non fosse successo nulla (nella fattura è presente un errore con il quale lui dovrà anche dichiarare più iva).

I tempi cambiano, gli amici restano, e i divertimenti si evolvono.

Commenti

Visualizza/aggiungi commenti

| Condividi su: Twitter, Facebook, LinkedIn

Per inserire un commento, devi avere un account.

Fai il login e torna a questa pagina, oppure registrati alla nostra community.

Nella stessa categoria
I più letti del mese