Cosa si può fare con Longhorn e Avalon?

di Riccardo Golia, in Windows Vista,

Anno nuovo, vita nuova... Riprendiamo con i post sul blog!

In vista dell'imminente evento organizzato da ASPItalia e Visual Basic T&T in collaborazione con Microsoft su Windows Development, ho ritenuto opportuno documentarmi in anticipo sull'application model di Longhorn, visto che questo argomento verrà affrontato durante l'evento da Daniele e Ricciolo, al fine di cogliere al meglio le inevitabili "chicche" che verranno mostrate durante la manifestazione.
Utili allo scopo si sono rivelati i dieci giorni di ferie che sto trascorrendo in questo periodo (finalmente l'occasione buona per dedicarsi al riposo e allo studio senza l'assillo delle scadenze, semplicemente per il puro gusto di farlo) e il libro del buon Brent Rector, che include una panoramica interessante relativamente a quanto incluso in Longhorn da un punto di vista dello sviluppo e delle tecnologie (ed in particolare Avalon).
L'application model di Longhorn rende possibile la realizzazione di applicazioni utilizzando un unico modello di programmazione che supporta interfacce utente in stile applicativo, presentazione di testo, grafica e contenuti multimediali. Longhorn fornisce una architettura unificata che supporta diversi tipi di applicazione. L'obiettivo è quello di uniformare il procedimento e le tecniche di realizzazione delle diverse tipologie di applicazione. Oggi il procedimento di realizzazione di una applicazione Web rispetto a quello di una applicazione Windows è profondamente diverso, in quanto diverse sono le tecnologie e gli strumenti utilizzati per sviluppare le due tipologie di software. Questo significa avere sviluppatori con skill diversificati in base al tipo e alla porzione dell'applicazione, aspetto che sicuramente può introdurre complessità nel processo di realizzazione del software, dato che i vari componenti, oltre che ad essere sviluppati, vanno assemblati insieme, testati e distribuiti. Unificare il modo di procedere può avere dei vantaggi non trascurabili in un ottica di deployment e integrazione.
Quindi, che cosa si può fare in Longhorn di tanto rivoluzionario rispetto a quello che già esiste oggi? Perchè è così interessante il nuovo modello applicativo introdotto con Longhorn? Beh, basta fare un po' di esempi per intravedere le potenzialità legate a Longhorn e Avalon.
Si vuole creare una interfaccia utente per una applicazione Windows in modo dichiarativo utilizzando un linguaggio di markup come solitamente oggi si fa con le applicazioni Web? In Longhorn tramite XAML (eXtensible Application Markup Language) si può fare! Si vuole scrivere event handler fortemente tipizzati in un linguaggio managed? In Longhorn si può fare! Si vuole mixare testo, grafica e contenuti multimediali in un documento ottimizzato per il download? In Longhorn si può fare! Si vogliono distribuire le applicazioni Windows allo stesso modo con cui si fa il deployment delle applicazioni Web? In Longhorn si può fare! Si vuole far girare una applicazione come software stand-alone piuttosto che ospitata in un browser semplicemente ricompilando lo stesso sorgente? In Longhorn si può fare! Si vuole creare una applicazione Windows in modo tradizionale, basata su form, oppure creare una applicazione basata su pagine navigabili come avviene oggi per le applicazioni Web? In Longhorn si può fare! Si vogliono controllare gli aspetti di sicurezza delle applicazioni in modo che possano girare non con il set FullTrust (come avviene oggi), ma con la corretta policy (uguale a quella del sito da cui l'applicazione è stata scaricata)? In Longhorn si può fare!
Beh, mi pare di poter dire che lo scenario futuro è quanto meno interessante, anche a fronte di quanto semplicemente detto sopra. La cosa diviene ESTREMAMENTE interessante nel momento in cui si vedono un po' di esempi di codice e/o si fanno un po' di prove. In attesa di ulteriori post sull'argomento che non mancherò di postare nei prossimi giorni sul blog, invito intanto tutti quanti ad iscriversi al Windows Development Day. Di carne sul fuoco ce n'è parecchia e credo proprio che il prossimo 28 gennaio a Bologna ne vedremo delle belle!

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