Le evoluzioni del Web che non capisco

di Cristian Civera, in .NET 3.5,

Chi mi conosce sa che non sono un gran simpatizzante di AJAX e riconoscendo che in effetti serve qualcosa di più del buon vecchio HTML, trovo Silverlight decisamente una soluzione migliore. Ma non è di questa moda che voglio parlare, ma bensì di REST e POX.

Con il primo termine si intende il voler sfruttare a pieno le capacità di HTTP, mediante i suoi method, per ampliare l'applicazione web e fornire servizi aggiuntivi usufruibili al di fuori dell'HTML e della semplice navigazione. In pratica, siccome esistono i metodi GET, POST, PUT e DELETE si è pensato di sfruttarli per eseguire le classiche operazioni CRUD, magari aggiugendo dei parametri nell'URI o nel contenuto della richiesta. Tutto questo ovviamente esiste da sempre, ma veniva marginalmente sfruttato e solo ora, e ben venga, siti come Amazon, Google, Live, ecc permettono di interrogare e di usufruire dei loro servizi mediante REST.

POX invece vuol dire Plain Old XML e in pratica vuol dire usare XML semplice senza fronzoli, da utilizzare nelle richieste o risposte REST.

Cosa non mi piace di tutto questo? Il fatto che si sta reinventando la ruota. Per esempio, chi espone operazioni REST si trova a dover fornire della documentazione per spiegare come chiamare le varie operazioni, come dev'essere passato l'XML e spesso in maniera superficiale, limitandosi ad un esempio di XML o ad un esempio di parametro in query string. Beh a tutto questo qualcuno ci aveva già pensato e vedendo che non era sufficiente aveva pensato ai WebService, a SOAP, ai consorzi per renderli i più interoperabili possibili. Per XML esistono gli schema XSD che sono molto più completi, mentre per conoscere quali operazioni espone un servizio c'è WSDL e WS-Metadata Exchange. Senza contare che con framework come WCF basta semplicemente fare un "Add Service reference" e ci si può persino permettere di ignorare questi linguaggi e di esporre della documentazione aggiuntiva.

E' vero che non tutti fanno applicazioni enterprise ed usare WCF/WebService può sembrare un carro armato per uccidere le mosche, ma sono del parere che alcune problematiche sono presenti anche in semplici siti web. Tra questi il già citato, come chiamare un'operazione, ma anche quali errori mi può eventualmente dare e come li gestisco. Poi man mano ci sono altri aspetti, come l'autenticazione, spesso affidata ad un token rilasciato da chi espone il servizio da inserire nella querystring, mentre in WS-* tutto questo è già definito. Sono inoltre definiti come rendere le operazioni sicure, criptate, transazionali, come gestire le policy ed inviare file di grosse dimensioni. Ovviamente se tutto questo non serve basta non abilitarlo e l'XML resta contenuto, senza offenderlo chiamandolo POX :-).

E' per questo che storto un po' il naso e che il diffondersi di questi termini sia più dovuto o ad ignoranza su certe tecnologie (almeno io so il loro nome :-) ) oppure ad una pigrizia nell'affrontarle ed impararle. Detto questo, sicuramente ci sono ambiti in cui una normale richiesta GET basta e avanza; l'importante che vengano valutate anche le altre strade e che non venga coniato qualche nuovo termine o nuova era del web.

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