La scorsa settimana si è tenuta Build 2014, l'annuale conferenza per sviluppatori, che per il secondo anno è stata traferita a San Francisco, vicino alla Silicon Valley (qui il nostro live). Tornerò dopo su questo punto, perché per ora mi interessa analizzare un po' la conferenza e gli annunci fatti da Microsoft.
Quest'anno ci sono state 2 keynote di ben 3 ore l'una: probabilmente hanno deciso di adottare il metodo in uso nell'antica Sparta, per vedere in quanti saremmo sopravvisuti... Devo dire che di annunci ce ne sono stati tanti, ma 3 ore di keynote senza pause sono veramente troppe e stare sempre concentrati non è affatto facile (specie con il fuso orario di ben 9 ore che abbiamo noi europei). Ad ogni modo, quella del primo giorno è stata dedicata tutta ai device (Windows 8, Windows Phone 8.1, XBox), mentre la seconda ai services (Azure), a testimonianza del nuovo orientamento devices and services di Microsoft.
Se c'è una cosa che è chiara, dopo le 2 keynote, è che Microsoft ha ripreso a mettere al centro di tutto i developer, anticipando alcune delle novità che vedremo nelle prossime versioni dei prodotti e parlando comunque sempre e comunque di tutto quello che è possibile fare, non per forza sulle piattaforme Microsoft, ma anche su iOS o Android, quando dall'altra parte ci sono comunque dei servizi Microsoft basati su Azure. Mi aspettavo da un momento all'altro che Steve Ballmer entrasse sul palco cantando... :D
Due cose sono state molto apprezzate della platea: Windows On Internet Of Things e Xamarin, che consente di far girare applicazioni scritte in C# su iOS o Android.
In particolare, il primo è visto come il passo giusto da chi sviluppa tradizionalmente con Visual Studio, mentre il secondo... anche! E' stato impressionante vedere la sessione di Miguel De Icaza di Xamarin spostata da una sala già grande a quella della keynote, che era comunque pienissima. Il messaggio che passa è che gli sviluppatori di sicuro amano i tool e le tecnologie Microsoft anche quando devono creare applicazioni per piattaforme non Microsoft. A Microsoft stessa questa cosa sembra stare bene, perché probabilmente gli consente di tenere gli sviluppatori comunque legati alle sue piattaforme server/cloud.
Per chi è già a bordo, gli annunci sull'unificazione di store e esperienza di sviluppo con le Universal Store App, che consentono di creare app che condividono codice e UI tra Windows 8.1 e Windows Phone 8.1, per ora, e XBox in futuro, rappresentano il punto più interessante. Ci sono nuove API in Windows Phone e, in generale, tutto quello che si può fare su WinRT si potrà fare sul nuovissimo WinRT for Windows Phone. Vi basta installare l'update 2 a Visual Studio 2013 per poter iniziare subito. Devo dire che questa direzione era quella che tutti aspettavamo, quindi è stata molto apprezzata, perché riduce notevolmente gli sforzi necessari a produrre app per tablet/desktop e telefono. Windows Phone 8.1 è una release molto ma molto interessante e Cortana (l'assistente vocale con intelligenza artificiale) promettere di essere una delle novità più attese dell'anno. Delle novità per i dev ne abbiamo parlato qui.
Sul fronte web+cloud le novità sono tantissime: riassumendo, VS 2013 Update 2 migliora ancora l'editor per HTML, CSS e JavaScript, mentre Azure ha diversi nuovi sistemi in produzione, un calo significativo dei prezzi e un nuovo SDK che porta dentro Visual Studio tutto quello che si può fare all'interno del portale di Azure. A proposito di questo, c'è un nuovo portale web completamente ri-disegnato in preview, che è orientato a mostrare tutte le informazioni (billing, stato servizi, etc) in un colpo solo, con un layout che funziona molto bene anche su mobile e tablet.
Questa parte, meno orientata ai device, ha visto l'uso di tablet/telefoni/emulatori iOS e Android: è il nuovo corso, dove è importante che, se non producano app per la piattaforma, comunque usino la piattaforma cloud per erogare servizi.
In generale, tra C# 6, Native .NET Framework, C++, Kinect, IOT e tutto il resto, l'idea è che Microsoft voglia di nuovo coccolare gli sviluppatori che ha già e che non abbia paura di metterli al centro del prossimo futuro: d'altra parte è grazie a chi sviluppa che le tecnologie vengono diffuse e utilizzate.
Il vibe è molto positivo, benché alcune cose (WPF per il desktop, SDK per XBox, SDK per Windows for IOT) debbano ancora essere chiarite. Ma il fatto che Windows e Windows Phone siano gratis su device con schermo minore di 9'' fa intuire che il nuovo corso di Satya Nadella, il CEO che è succeduto a Ballmer, sia diverso e sia davvero cloud and mobile first.
La Silicon Vallery
Visto che c'eramo, anche quest'anno abbiamo fatto un bel giro. Già l'anno scorso ero rimasto fortemente impressionato da quanta tecnologia ci sia nell'arco di 50 KM2. Le sedi di Intel, Apple, Google, Facebook, Yahoo, Linkedin, Oracle, Microsoft (una secondaria) sono tutte raggiungibili al massimo entro mezz'ora di auto. E a San Francisco ci sono Twitter, FourSquare e tanti altri.
Si respira un'aria completamente differente, quasi surreale per noi italiani. Trovare un cartello pubblicitario che offre lavoro agli sviluppatori sembra veramente insolito e, quando lo vedi, ti resta impresso. Si capisce che in questa zona l'IT non è marginale, ma rende marginale il resto. Sono sempre stato convinto che non sia il posto che fa l'idea o le persone, però dopo 2 anni consecutivi a girovagare in quest'area, un po' ho cambiato idea: il networking e la competitività locale è comunque un fattore trainante per la diffusione, in un posto del genere, di tante idee e tanta voglia di fare. E' quasi come se le persone, respirando quest'aria, fossero spinte a competere sempre di più. Il resto lo fa la mentalità americana, dove il fallimento è una delle possibilità ed è contemplato nel concetto di fare impresa: ci provi, al massimo poi torni a fare quello che stavi facendo, tanto in questa zona opportunità di lavoro non mancheranno.
E' in casi come questo che capisco che, per quanto sforzo si possa fare, la cultura dei makers e lo spirito della Silicon Vallery siano poco facilmente esportabili e rendano quest'area del mondo molto affascinante per chi, come noi, in genere deve combattere con tutta una serie di complicazioni che la nostra, invece, comporta. Mi consolo unicamente pensando che il nostro stile di vita* è tutt'altra cosa e non si può avere tutto dalla vita.
* E comunque, grazie ad amici, siamo stati a mangiare al campus di Apple (One Infinite Loop, Cupertino, CA). La miglior pasta che abbia mangiato fuori dai confini nazionali (cuoco bergamasco). Forse, forse...
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