Tenere aggiornato un sito costa...

di Daniele Bochicchio, in System.OT,

La chiusura di PortaZero.info, arrivatami attraverso Risorse.net, mi porta a fare una considerazione che credo troverà d'accordo praticamente tutte le persone che gestiscono un sito web, specie se tecnico e comunque di nicchia.

Il caso di PortaZero.info è ovviamente emblematico, visto che parlare di security in Italia è una cosa al limite del discorso tra pochissime persone. Probabilmente c'è un grosso errore di fondo, che ha mosso un po' tutti (e muove ancora gente) a creare siti web in cui ci si mette tantissimo sforzo anche senza certezze di un eventuale riuscita, cioè l'illusione della pubblicità.

Nel 1998, quando ho cominciato a creare ASPItalia.com, che allora si chiamava ASP-it :), la pubblicità sul web in Italia era poca cosa. Su quasi tutti i siti c'erano i banner di Link Exchange, glorioso pionerie dei circuiti di scambio banner (ho anche mandato alcuni messaggi sulla loro mitica lista giornaliera, davvero molto interessante ai tempi).

Il bello di allora era che nessuno, almeno da noi, creava siti tecnici con il solo fine del business. Lo si faceva per aiutare, per aiutarsi. Da metà '99 ovviamente le cose sono cambiate e parecchio, la pubblicità ha invaso, in coincidenza con il boom, anche l'Italia e per molti gli affari sono andati benissimo. Se non fosse che tutti si sono "allargati" anche troppo ed il resto della storia è cosa nota. Un sito di discreto successo costa, figurarsi un sito che fa tanto traffico.

Ora, la cosa che mi lascia perplesso è comunque l'idea, che ancora molti oggi hanno ed ogni tanto mi manifestano, che creare un sito web e mantenerlo, soprattutto, aggiornato sia un gioco da ragazzi. Ho sentito aziende promettermi battaglia, così come ad altre persone, sulla base del nulla, con argomentazioni del tipo: "io ho 300 milioni da investire, pago delle persone per fare i contenuti ed il sito". Buon per te che hai 300 milioni da investire (o buttare), ma io di sicuro ne farei un uso migliore :)

Ho giusto un paio di automobili che mi comprerei con quella cifra :D

Credo (ed ho conferma anche guardando il panorama straniero) che l'unico vero motore, specie di un sito tecnico altamente specializzato, possa solo essere la passione. I profitti in genere possono arrivare, ma non si diventa miliardari e soprattutto non è così automatico, banner o meno. Con alcune differenze la cosa sto notando che si sta rendendo quanto più vera anche nell'ambito delle riviste tecniche altamente specializzate.

Personalmente non posso certo dire che ASPItalia.com vada male, anzi, ma se analizzo le entrare prettamente derivanti dal sito, ovviamente ne esce fuori che si auto-alimenta (non è una iniziativa in perdita, insomma). Certo è che probabilmente molti dei lavori che faccio di riflesso sono in gran parte derivanti dal mio lavoro su ASPItalia.com, su questo non ci piove.

Una volta un cliente mi ha detto: con una vetrina così non puoi che presentarti bene. Ed ovviamente, per come la vedo, ha ragione. Ed ecco che quindi il sito ti aiuta, indirettamente, anche se magari non vendi pubblicità. Che poi la cosa difficile è trovare il target giusto. Come mi piace sempre raccontare, il primo banner di Microsoft ha messo "piede" su ASPItalia.com a fine 2000 ed era la pubblicità di un mouse :) Per anni ho avuto solo IBM (che c'è anche ora) e soprattutto Oracle che faceva pubblicità ai suoi sistemi basati su Unix :)

Ora, non mi viene in mente nemmeno un potenziale cliente per un sito che tratti solo di sicurezza ed affini, tanto per fare un esempio. E la cosa vale anche in altri casi che ho avuto modo di analizzare, anche perchè il potenziale bacino a cui ci rivolgiamo non è così generalista da bersi qualsiasi cosa gli proponiamo, per fortuna :)

Il succo del discorso è che l'importante è sapere che mettere su, curare e far visitare un sito web non è così semplice come apparantemente possa sembrare. Nel mio caso poi cerco di garantire, insieme a tutte le persone che collaborano, almeno un contenuto al giorno, il che, credetemi, non è affatto banale, almeno a livello di ideazione e pianificazione. Al pari di una rivista, mediamente andiamo avanti con due settimane di contenuti rispetto alla data di uscita. E' un vero e proprio lavoro che porta via dalle 2 alle 5 ore al giorno.

Insomma, se state decidendo se creare un sito web o no e volete farlo come lavoro, il mio consiglio è di pensarci. Ormai il mercato è saturo (anche quello pubblicitario) e non è affatto cosa banale andare avanti con le vostre poche forze. In bocca al lupo! :)

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